P. Pecchiai, Soldano  in  Bordighera. La città delle palme (1926)

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SOLDANO

Sempre rimontando la strada del Vallecrosia, a nove chilometri da Bordighera troviamo Soldano, di circa seicento abitanti, alto novantun metri, il paese, secondo i cronisti, sarebbe stato fondato verso la metà del secolo XII dai prigionieri condotti di Provenza, dopo le battaglie di Tortosa e d'Almeria. Certo si trova ricordato in carte pagensi dugentesche come castello. La sua chiesa è moderna, ma conserva due buone tele: una del Rinascimento con la figura del Battista attorniata da santi e sante, cui sovrasta la Madonna col Figlio, che per tradizione - poiché, come dice l'Orengo, non esistono documenti che lo confermino - si ritiene del pittore ligure Francesco Brea (1528-1562); l'altra, di grande formato, con belle figure che sembrano animate e parlanti, dicono l'Orengo ed il Peitavino, reca la dicitura: Jo. Batpt. Gallentruccius Florentinus fecit Romae, 1667. Si tratta però d'un pittore assai oscuro.
Furono di Soldano l'illustre medico Domenico Alberti, che nel 1612 in Roma ebbe l'onore d'essere eletto senatore; e Giuseppe Viale, archiatro di papa Pio VII, ed inventore, dicesi, d un rimedio contro il cancro uterino, il cui segreto porto con sé nella tomba.
Soldano produce vino ed olio pregiati, ma in esso vive anche qualche industria. Le donne, per antica tradizione, tessono tele. Nei dintorni poi esiste una cava di carbon fossile, a «la quale - scrive l'Orengo - essendo troppo profonda e mancando i mezzi tecnici per la estrazione e purificazione del carbone», la si lascia purtroppo infruttifera.