ANTICHE STRADE E VECCHI SENTIERI

In Liguria, fino alla prima metà del Novecento, vi era una vasta rete di sentieri (dai più grandi ai più piccoli) utilizzati quotidianamente dagli abitanti dei paesi per recarsi al lavoro nelle campagne, ma che servivano anche come via di comunicazione tra una paese e l'altro.
I sentieri principali lasticati in pietra, in modo da consentire il transito con qualsiasi tempo, erano considerati "strada pubblica". Nei documenti antichi (fino al 1900) la dicitura strada pubblica o via pubblica spesso indica una mulattiera e non una strada come quelle dei giorni nostri.
Per i nostri padri (o i nonni, per i più giovani) era abbastanza comune andare a piedi da Soldano a Vallebona o a Dolceacqua passando per i sentieri che scavalcavano le colline anziché fare il lungo percorso delle strade attuali. Per andare a Vallebona (la più vicina) si passava per San Biagio della Cima e da lì si saliva in cima alla collina per scendere poi a Vallebona; per Dolceacqua invece si prendeva il sentiero di Fulavin, si proseguiva fino in Luvaira e da lì si scendeva verso Dolceacqua.
Dalla fine degli anni '60, col diffondersi delle automobili, iniziano a tracciarsi le prime stade interpoderali che, in molti casi, seguono il persorso dei sentieri che vengono pertanto allargati e "distrutti" per far posto alle strade. I tratti che rimangono fuori dal tracciato delle strade sono pian piano abbandonati e diventano impraticabili. Negli ultimi anni qualche tratto di mulattiera viene ripulito e sistemato per percorsi escursionistici; sarebbe auspicabile che fossero recuperati a tale scopo anche altri sentieri in modo da non perdere la memoria delle vecchie strade e nel contempo consentire interessanti escursioni su percorsi non interessati dal traffico veicolare.

Giro dei Santuari da Soldano a Perinaldo

Inizio del sentiero

Da Vallecrosia (IM) si imbocca la strada provinciale che porta a Perinaldo. Dopo Soldano al km 6,200 si parcheggia l'auto presso il campo sportivo sulla riva sinistra del torrente Verbone. Da qui si procede per mt 200 fino ad una segheria, si svolta a destra ed attraversato il ponte sul torrente ancora a destra (segnavia bianco-rosso) per imboccare la mulattiera che porta al Santuario della Madonna del Carmine a 20 min dalla partenza. Questa chiesetta molto cara ai soldanesi è stata eretta nel 1885 tra gli olivi in onore della Madonna del Carmine affinché intercedesse per porre termine alla distruzione degli uliveti causata dall'"insetto roditore" (la mosca delle olive - Dacus oleæ). La festa è il 16 luglio e, se non cade di domenica, si celebra la domenica successiva; da questo poggetto si ha un bel panorama: a sud la valle del Verbone con i paesi di Soldano e San Biagio della Cima, ad ovest sui rinomati vigneti della zona Pini famosa per il vino Rossese di Dolceacqua ed a nord Perinaldo con lo sfondo dei monti Toraggio e Pietravecchia.
Si prosegue in salita sulla strada asfaltata per circa Km 1 fino a una curva dove si trova una cabina Enel; qui si lascia la strada asfaltata e si imbocca un sentierino che attraversato un ruscello, si va ad innestare sulla vecchia mulattiera che porta alla frazione Suseneo nel comune di Perinaldo. Qui si trova la chiesetta di San Isidoro (mt 394 - ore 1 dalla partenza); questo è il Santo patrono degli agricoltori e si festeggia il 15 maggio.
Proseguendo ancora in salita per la mulattiera si arriva alla strada asfaltata, si svolta a sinistra e la si percorre, passando per il Poggio dei Rossi (vista stupenda) sino al Santuario di Santa Giusta (mt 473 - ore 1,40 dalla partenza).
La chiesa è stata eretta sulle rovine di una villa romana villa juncum e si festeggia il 26 settembre; alle spalle del Santuario incombe cupo il monte Caggio (mt 1090) dove ai tempi dei Romani sembra si facessero sacrifici in onore degli dei.
Da Santa Giusta si ritorna indietro per circa mt 300 fino ad imboccare sulla sinistra uno sterrato che dopo un paio di tornanti porta alla mulattiera di San Bartolomeo. Qui si lascia il terreno coltivato ad olivi e fronde ornamentali per addentrarsi nel bosco di pini, lecci e castagni non abbandonandolo più fino a Perinaldo, accompagnati dal profumo di timo e lavanda selvatica.
Dopo una discreta salita si giunge al Santuario di San Bartolomeo (mt 708 - ore 2,40 dalla partenza) eretto nel X° secolo dai Catari in posizione davvero stupenda: a sud la frazione di Negi, il Principato di Seborga ed una splendida vista sul mare, ad est sempre il monte Caggio con la sua macchia verde di pini marittimi, a nord Perinaldo con la corona delle Alpi Marittime, dalla cima del Diavolo al Saccarello passando per il Bego, la Rocca dell'Abisso, Toraggio, Pietravecchia e Cima Marta; festa il 24 agosto.
Da San Bartolomeo si sale ancora una cinquantina di metri per poi svoltare decisamente a sinistra, tralasciando il sentiero principale che porta alla cima dei Caggio; si prosegue con vari saliscendi nel bosco fino a giungere ai ruderi del Santuario di S. Pancrazio (mt 855), punto più alto dell'escursione (ore 1,30 da San Bartolomeo - ore 4,10 dalla partenza).Proseguendo verso ovest dopo 50 minuti si giunge a Perinaldo (mt 572 - ore 5 dalla partenza). Si entra nel paese da levante e s'attraversa l'abitato fino alla Parrocchiale di S. Nicola dal cui sagrato si scorge a ponente il Santuario di San Michele - festa il 30 settembre, ultimo del percorso.
È possibile prolungare l'escursione per:
 
• Soldano: attraverso Cima Alpicella - Cian dei Morti - Fulavin : ore 3,00
• Dolceacqua: per il Santuario dell'Addolorata e la mulattiera che passa dal Castello dei Doria : ore 2,00
• Apricale - Isolabona : attraverso il "sentiero balcone" : ore 2,00 - 3,00.

Chiesa Madonna del Carmine Soldano visto dal poggio di Uria La valle del Verbone
la chiesa della
Madonna del Carmine
Soldano visto dal poggio di Orià La valle del Verbone con Soldano
La chiesa di Santa Giusta L'abitato di Perinaldo Cartina del sentiero
La chiesa di Santa Giusta L'abitato di Perinaldo Cartina del sentiero


Percorsi alpinistici-escursionistici nei dintorni

Pur trovandosi a soli 5 km dal mare, da Soldano si possono facilmente raggiungere percorsi escursionistici ed alpinistici molto suggestivi. L'elenco sarebbe lunghissimo (chi fosse interessato all'elenco completo può consultare i siti Escursionismo in Liguria e Sentieri Escursionistici della Provincia di Imperia), qui ne citiamo solo alcuni che ci sembrano particolarmente interessanti. A qualche decina di km. da Soldano, sopra Pigna e Buggio, sullo spartiacque tra Nervia e Roia, al confine tra la Liguria e la Francia, si ergono i monti Toraggio, Pietravecchia e Grai, a poco più di 50 km da Soldano troviamo la Vallée des Merveilles (Valle delle Meraviglie) e il monte Bego, mentre a circa un centinaio di km ci sono le Alpi Marittime, in particolare nella valle del Gesso (Entraque, Valdieri) troviamo il gruppo dell'Argentera con i monti Matto, Gelas e la cima Maledia (mete dei nostri alpinisti-escursionisti).

Sulla via del monte Matto Sulla via del monte Matto Sulla via del monte Matto
1976-1977 - Giuliano Taggiasco, Marcello Viale e i fratelli Consolato e Giuseppe (Pino) Pirrone:
sulla via del monte Matto, ai laghetti del monte Matto e sui nevai del monte Matto
Sulla vetta del monte Matto Giuliano e Paolo verso la cima Maledia Cartina
Sulla vetta del monte Matto
Guarda i nomi
1985 - Giuliano Taggiasco e Paolo Guglielmi verso la cima Maledia Mappa delle località citate
verso il rifugio Valmasque verso il rifugio Valmasque  
1992 - Due piccoli alpinisti Giovanni Taggiasco, Matteo Perrone
verso il rifugio Valmasque (Valle delle Meraviglie)