Giorgio Clemente
Antichi paesi liguri dell'Imperiese "Soldano" (1985)

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Soldano è localizzato nell'alta valle del Crosia, a 10 chilometri dal mare(¹) ed ai piedi del poggio su cui sorge Perinaldo.
L'origine del borgo si fa risalire a cavallo del XI e XII secolo, certo il nome viene trovato in carte pagensi dugentesche, come Castello.
Anche il nome è avvolto in un mistero, dato che non si riscontrano altre località così denominate in tutta la toponomastica ligure.
Sia il Baroncelli che il Peitavino, raccogliendo una credenza popolare, fanno derivare il nome "Soldano" da una storpiatura dialettale di "Sultano", cosi come erano chiamati volgarmente i soldati mori fatti prigionieri in Spagna, intorno al 1147, nelle battaglie di Tortosa e D'Almeria, dagli uomini d'arme di Ventimiglia.
Detti prigionieri furono alloggiati e fatti lavorare nei campi in terreni sopra San Biagio della Cima, località appunto identificata con l'attuale Soldano.
Soldano, pur a confine con i Feudi dei Doria e dei Savoia, fece sempre parte di Ventimiglia e del suo distretto; la sua storia si identifica quindi con la storia della città capoluogo dell'allora distretto e Contea ventimigliese.
Considerata una "Villa" di Ventimiglia, fece parte degli Otto Luoghi (Soldano - San Biagio della Cima - Vallecrosia - Camporosso - Vallebona - Sasso - Borghetto e Bordighera), che nel 1683, ribellandosi a Ventimiglia crearono la "MAGNIFICA COMUNITÀ DEGLI OTTO LUOGHI" (Vedi "Il Geometra Ligure" n. 6 anno 1983 e n. 6 anno 1984).
Caduta la Magnifica Comunità, Soldano fu aggregato prima al Comune di Vallecrosia e quindi a quello di San Biagio della Cima, per divenire Comune autonomo solo nel 1946(²).
L'architettura del paese è quella classica di un borgo del tardo medioevo, con le case arroccate su di una balza rocciosa, nel fondo valle, versante destro, lambito dal torrente e con la primitiva strada itinerante da Vallecrosia a Perinaldo, passante tra i meandri delle case.
In cima alla balza si apre una ampia piazza dove a sud si eleva la chiesa Parrocchiale di San Giovanni Battista, patrono del paese, in stile Barocco, fiancheggiata da due loggiati laterali.
All'interno della Chiesa si conserva un trittico rinascimentale raffigurante al centro San Giovanni Battista, a sinistra San Giovanni Evangelista e a destra Sant'Antonio Abate.
Sopra i tre menzionati Santi vi sono le figure, rispettivamente della Vergine col Bambino, di Santa Caterina della ruota e di Santa Lucia.
Il trittico viene attribuito dal Baroncelli a Francesco Brea, mentre Paolo Stringa, nella collana della SAGEP, Liguria Territorio e Civiltà n. 21, Valli del Nervia, del Roja e Bevera, lo attribuisce a Andrea della Cella di Finale.
Sempre nella Chiesa vi è un altro quadro di vaste dimensioni, con bellissime figure, recante la scritta in fondo "Job Bapt. Galentruccius Florentinus, fecit Romae, 1667".
Ancora più a sud della Parrocchiale trovasi l'Oratorio con un bel portale in ardesia con la data 1594, scolpita.
Detto Oratorio è riportato nei rilievi del Vinzoni e dedicato a San Giovanni Evangelista.
Dalla cartografia Vinzoniana parrebbe che, al momento del rilievo, l'Oratorio si trovasse molto più a meridione, salvo trattarsi di un errore del cartografo, visti gli empirici metodi di rilievo e l'imprecisione del disegno(³).
Soldano diede i natali ad ALBERTI DOMENICO insigne Professore dell'Ateneo di Roma ed elevato, nel 1550, all'onore di Senatore Romano.
Altro illustre uomo fu il fisico e medico VIALE GIUSEPPE, famoso in Roma agli inizi del secolo XIX. Fu medico di Papa Pio VII ed inventore di un farmaco per la cura dei cancri uterini.
Narrano le cronache che era un farmaco infallibile, che molte Nobil Donne di tutta Europa, ed in modo particolare della Corte Napoleonica, furono guarite con esso.
Purtroppo con la morte prematura del VIALE andò perduto il prezioso ritrovato.
Soldano conta 670 abitanti, dediti principalmente all'agricoltura.
Famoso è il vino rossese, con alti riconoscimenti anche in campo internazionale, il pregiato olio d'oliva e la floricoltura di rose, mimose e ginestre coltivate in pien'aria.
Gli abitanti di Soldano sono noti per la loro lealtà, franchezza d'animo e anche per una forma di credulità, forse eccessiva. Si narra infatti che agli inizi del secolo scorso, volendo dotare la Chiesa di una statua lignea raffigurante il Cristo, una delegazione di sei uomini del paese, si recò a Milano, con un grosso tronco di fico, per far scolpire da una famosa ebanisteria la sacra Effige. Gli operai milanesi con spirito arguto, chiesero ai Soldanini, se desideravano un Cristo vivo o morto. Gli interpellati, dopo lungo conciliabolo risposero che vista la possibilità di scelta, lo avrebbero preferito vivo, in modo tale da far ritorno al paese con le proprie gambe, se poi l'Arciprete lo avesse voluto morto, lo potevano uccidere sul posto.
Soldano conta ben altri tristi primati, fu il primo paese italiano ad essere bombardato da aerei inglesi, non tanto per importanza strategica, quanto perché ritornando da una missione in Germania e non avendo scaricato tutto il loro mortale carico, prima di rientrare alla base si liberarono delle bombe.
Durante l'ultima guerra il paese fu bruciato dalle truppe tedesche per rappresaglia e nell'incendio fu perduto tutto l'archivio della Parrocchiale, con documenti di antichissima epoca e di inestimabile valore storico.
Lo stemma del Comune è costituito da un leone rampante, coronato in oro in campo blu, con banda orizzontale superiore in rosso con otto stelle anch'esse in oro (rappresentante ogni stella gli otto luoghi della Magnifica Comunità).
Lo stemma è sormontato da corona turrita dell'antica Contea di Ventimiglia, con a lato sinistro ramo d'olivo e a destra di quercia, sotto in campo azzurro la scritta Soldano.
(Si ringrazia per la cortese collaborazione il Sindaco Taggiasco)
 
N.d.r. - Pur rispettando il testo originale non possiamo fare a meno di rimarcare le imprecisioni più evidenti
 
(¹) Soldano si trova a 5,5 km. dal mare.
 
(²) In realtà Soldano è sempre stato un comune autonomo tranne che per due brevi periodi: dal 6 dicembre 1923 al 7 agosto 1925 che insieme al comune di San Biagio della Cima fu unito a quello di Vallecrosiae dal 15 aprile 1928 al 22 novembre 1946 che fu aggregato a San Biagio della Cima.
 
(³) L'autore del volume, probabilmente tratto in inganno dalla posizione della parrocchiale sulla pianta del Vinzoni e non sapendo che la stessa era stata spostata, non si accorge che l'oratorio di San Giovanni Evangelista del rilievo vinzoniano corrisponde a quello attuale proponendo addirittura di cercarlo nell'area del cimitero (forse in base alla distanza tra la vecchia parrochiale e l'oratorio).